Aggiornamento del 29 luglio
Il presidente Trump ha siglato quattro nuovi accordi commerciali
con Indonesia, Filippine, Giappone e, probabilmente il più importante, con l’Unione Europea. Salgono quindi a 6 gli accordi firmati rispetto ai 90 promessi da Trump durante il Liberation Day.
Con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la cooperazione economica, ridurre le tensioni commerciali e garantire maggiore stabilità ai mercati globali, dopo un lungo incontro in Scozia, Ursula von der Leyen e Trump hanno firmato l'accordo commerciale USA-UE, che entrerà in vigore il 1° agosto. Questo eviterà l'implementazione delle tariffe al 30% minacciate da Trump nella lettera del 12 luglio. Dalle prime dichiarazioni l’intesa introduce una serie di misure che avranno un impatto significativo su dazi, investimenti e scambi energetici tra le due sponde dell’Atlantico. L’accordo, che ad una prima lettura appare fortemente a vantaggio degli amercani, prevede:
- Dazi ridotti al 15% su molte merci europee, tra cui automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici.
- Esenzioni totali (0%) per beni strategici come aeromobili, farmaci generici, apparecchiature per semiconduttori e alcune materie prime agricole.
- Acciaio e alluminio restano soggetti a dazi del 50%, ma sarà introdotto un sistema di quote per regolare le importazioni.
- L’UE non applicherà dazi sulle merci statunitensi, garantendo libero accesso al mercato europeo.
- Investimenti e energia: l’UE investirà 600 miliardi di dollari negli USA e acquisterà energia americana per 750 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.
I mercati azionari, dopo questi ultimi accordi commerciali,
hanno continuato a premiare “l’eccezionalismo” americano. Sul listino europeo dopo un primo rialzo generalizzato, le performance si sono fatte divergenti a livello settoriale. In America, la mole di investimenti anche esteri, in un contesto economico in salute e supportato inoltre anche da politiche fiscali accomodanti, rafforza la valuta locale che si allontana dai valori toccati nelle ultime settimane.
A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR